SAVE THE
CAISSARA

IN BRASILE PER SALVARE IL CAISSARA

Continua l’impegno del Parco Zoo Punta Verde nella salvaguardia del Leontopiteco testa nera (Leontopithecus caissara) tramite la collaborazione con la Wildlife Research and Environmental Education Society (SPVS è l’acronimo portoghese), ONG fondata nel 1984 nello stato di Paranà, che si occupa di progetti di conservazione nella foresta atlantica brasiliana.

CHI E’ IL CAISSARA

Questo leontopiteco è stato classificato da Maria Lucia Lorini e Vanessa Guerra Persson nel 1990. Il suo nome Leontopithecus caissara proviene dal nome “caiçara” che è la popolazione di pescatori dell’Isola di Superagüi, primo luogo dove è stata avvistata questa scimmia.

Si stima che siano presenti dai 300 ai 400 individui in un’area molto ristretta della foresta pluviale atlantica del Brasile e precisamente nell’Isola di Superagüi e nella regione di Ariri nello Stato di San Paolo. Ad oggi questo primate è classificato come gravemente minacciata nella Lista Rossa IUCN (Unione Internazionale per la Conservazione della Natura).

Questo piccolo animale pesa circa 600 g ed è lungo cm 30 più la coda, è prevalentemente diurno ed arboricolo e predilige la foresta primaria costiera, chiamata anche “restinga”, ricca di bromeliacee epifite (piante che vivono su altre piante e traggono il nutrimento dall’aria e dalla pioggia) e mangrovie. La sua alimentazione comprende frutta, insetti, nettare ed essudati delle piante come ad esempio la gomma arabica. Generalmente i parti sono gemellari dopo una gestazione che va dai 125 ai 137 giorni.

LE MINACCE

Anche se la maggior parte dell’habitat della specie è inclusa in due aree pubbliche protette (Lagamar-Cananeia State Park e Superagui national Park), esistono minacce dirette quali la frammentazione dell’habitat, deforestazione illegale, turismo non sostenibile e assenza di protezione in altre aree di presenza della specie. Inoltre, la bassa densità di popolazione e la ristretta area di distribuzione rende la specie vulnerabile ad eventi stocastici, malattie e cambiamenti climatici.

IL PROGETTO

ll leontopiteco testa nera o Caissara è una tra le 25 specie di scimmie più minacciate al mondo, dal 1995 l’IPÊ (Istituto per la ricerca ecologica del Brasile) ha iniziato a studiarlo e monitorarlo per scongiurarne l’estinzione.

Dal 2004, in occasione della trasferta in Italia per un convegno di Primatologia di Alexandre Amaral, responsabile del progetto “Save the Caissara”, nacque un filo diretto tra il Parco Zoo Punta Verde e i ricercatori brasiliani iniziando così uno scambio via mail di informazioni sullo stato di avanzamento dei lavori di ricerca sul campo. Nel 2005 presso il Parco Zoo Punta Verde venne allestito uno spazio dedicato al progetto di conservazione in Brasile, punto di divulgazione e raccolta fondi. Iniziò così in Italia la campagna “Save the Caissara” sostenuta dalla Punta Verde in situ Onlus.

Negli anni il progetto ha previsto la valutazione dello stato di salute della popolazione, la localizzazione di alcuni gruppi attraverso il radio collare per poter monitorare lo spazio-vitale (home range), lo studio di aree sulla terraferma per future traslocazioni, ovvero trasferimenti di animali in nuove aree per evitare sovrappopolamento. Per ultimo, ma sicuramente non in ordine di importanza, lo studio dal punto di vista socio-economico della popolazione locale che condivide il territorio con il Caissara, al fine di privilegiare attività come l’artigianato o la pesca sostenibile e disincentivare attività illegali come il bracconaggio o lo sfruttamento della palma per il palmito (cuore di palma per uso alimentare).

Foto @spvs.org.br

I RISULTATI

Ad oggi i fondi devoluti ammontano ad oltre 270000 euro, grazie!Tutto questo non sarebbe stato possibile senza l’aiuto degli Zoo e dei loro visitatori. Un aiuto costante derivante dai biglietti di ingresso al parco e ai contribuiti provenienti dalle raccolte fondi effettuate presso il Parco Zoo Punta Verde, il Parco Zoo Falconara, il Giardino Zoologico di Pistoia e il Parco Faunistico Valcorba. 

  • Miglioramento delle conoscenze sulla specie attraverso il programma di monitoraggio e ricerca sia sulla terraferma che nel Parco nazionale sull’isola di Superagui (Paranà)
  • Acquisto di nuova attrezzatura come radiocollari, fototrappole e altro equipaggiamento da campo
  • Avviamento di uno studio veterinario per valutare l’impatto della febbre gialla
  • Realizzazione di un modulo scolastico ad hoc “Conservazione della natura” per i giovani rappresentanti delle comunità locali che vivono nell’areale di distribuzione del leontopiteco testa nera sulla terra ferma
  • Fondazione dell’associazione ARTECA (Artisan Association of Cananéia) ottimo esempio di sviluppo sostenibile in cui le donne locali sono coinvolte nella realizzazione di prodotti artigianali

Foto @spvs.org.br

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